21 luglio 2021

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Lavoro da remoto: ha cambiato le nostre aspettative professionali?

Lavorare da casa non è più una tendenza. È il nuovo (e perfezionato) metodo di lavoro del 21° secolo.

 

Per i dipendenti da remoto, la transizione dall'ufficio a casa è stato un cambiamento gradito. Molti hanno trovato un equilibrio tra lavoro e vita privata, cosa che è molto più difficile da ottenere quando un lavoro richiede di affrontare lunghi spostamenti ed essere fisicamente presenti in ufficio cinque giorni alla settimana.

Questo modo di lavorare era attuabile, accettato e previsto dalla società. Il mondo aziendale esigeva certe condizioni se si voleva condurre una vita tranquilla, fare carriera ed avere successo. Chi è che non lo vorrebbe?

 

Ma il COVID-19 ha sconvolto il nostro modo di lavorare, oltre al modo in cui eravamo soliti vivere. Lavorare da casa era solo una tendenza, un vantaggio che in pochi avevano la fortuna di avere e solo in un numero limitato di aziende e per pochissime posizioni lavorative. 

 

Ora, le opportunità di lavoro a distanza sono molto più diffuse e capiamo che prima, molti di noi vivevano per lavorare, non lavoravano per vivere. 

Come ha influito il lavoro da casa sulle nostre aspettative professionali? 

 

Ecco alcuni risultati chiave di un recente sondaggio condotto da FlexJobs, e ciò che tutti noi dovremmo tenere a mente mentre cerchiamo un nuovo lavoro o facciamo carriera nel ruolo attuale.

 

Lavoreremo solo da remoto?

 

Se hai un lavoro completamente in smart-working oppure un “ibrido” (metà a casa e metà in ufficio) il tempo passato sui mezzi o in macchina per arrivare in ufficio non sarebbe così pesante   come lo sarebbe se dovessi guidare fino al lavoro cinque giorni a settimana. 

 

Un lavoro a distanza ti conferisce la libertà di vivere dove tu e la tua famiglia volete, e non sarà più una decisione parzialmente dettata da dove si trova il tuo lavoro.

Secondo il sondaggio FlexJobs: il 37% dei dipendenti preferirebbe lavorare in smart working in via definitiva.

 

Le loro ragioni sono interessanti: 

  • il 58% avrebbe una migliore qualità di vita
  • il 47% invece un costo inferiore di vita/alloggio
  • il 38% ha menzionato di voler lavorare da un altro Paese 

Una volta che hai un lavoro a distanza che ti permette di lavorare dove vuoi, rinunciare a questa libertà sarebbe estremamente difficile (a seconda dell'opportunità di lavoro).



Lavoro da remoto= risparmio

 

Chi se lo immaginava quanto potesse essere costoso lavorare? 

Il sondaggio di FlexJobs ha anche esaminato l'impatto del lavoro a distanza sulle finanze personali degli americani.

 

Hanno scoperto che l'8% delle persone che lavorano a distanza risparmiano almeno $5,000 all'anno grazie al lavoro da casa, e 1 su 5 risparmia più di $200/settimana, che si aggiungono ai $10,000 + all'anno (non si è costretti a comprare da mangiare, nessun costo per la benzina, costi per il lavaggio a secco degli abiti ecc.).

 

Questi numeri spiegano perché il risparmio sui costi è il secondo beneficio principale del lavoro a distanza (75%), subito dopo il non essere costretti agli spostamenti tra casa e lavoro (84%).

 

Nonostante ci siano molti benefici nel lavorare comodamente da casa, il risparmio sui costi è probabilmente il più evidente e significativo. Cosa potresti fare con qualche migliaio di dollari in più in tasca?

 

 

La flessibilità è la chiave della felicità

 

La pandemia del COVID-19 ha costretto molti professionisti a lavorare da casa per la prima volta, e quelli che lo hanno fatto, probabilmente hanno capito che andare in ufficio ogni giorno non era necessario e non avrebbe senso tornare a quello stile di vita neanche quando tutto sarà tornato alla normalità. 

 

Probabilmente la rivelazione più sorprendente del sondaggio FlexJobs è che il 58% delle persone sostiene che cercherebbe sicuramente un altro lavoro se non gli fosse consentito di continuare a lavorare in remoto nella loro posizione attuale. 

 

In seguito alla pandemia, il 65% delle persone vorrebbe continuare a lavorare in remoto a tempo pieno, e un altro 33% preferirebbe un accordo di lavoro “ibrido” in cui divide il suo tempo lavorativo tra l'ufficio e casa propria. Non sorprende infatti, che solo il 2% dei dipendenti voglia tornare in ufficio a tempo pieno dopo la pandemia.

 

La flessibilità del lavorare da casa non è qualcosa a cui la maggior parte delle persone vuole rinunciare.

Con il ritrovato equilibrio tra lavoro e vita privata, molti lavoratori a distanza vorrebbero continuare a lavorare da casa anche dopo la fine della pandemia. 

 

Ma per lavorare da remoto è essenziale munirsi degli strumenti e delle piattaforme giuste per gestire tutte la attività in modo efficiente e veloce. 

 

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Buona lettura, 

Leonardo