17 febbraio 2021

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Vuoi lasciare il tuo operatore telefonico? Bene, preparati a pagare!

 

Nel 2007 viene approvata la legge Bersani, che vieta alle compagnie telefoniche di imporre una sanzione sulla rescissione dei contratti prima della loro scadenza.

 

Da quel momento in poi, dunque, al cliente viene data la possibilità di disdire l’accordo con il proprio gestore in qualsiasi momento, senza dover pagare onerose penali.

 

Ma siamo certi che ciò abbia risolto completamente il problema?

 

 

In realtà no: la legge Bersani definisce non autorizzate solo le penali di dismissione non giustificate.

Pensi davvero che i maggiori player della telefonia e i loro avvocati non abbiano cercato (e trovato) degli escamotage per aggirare un sistema del genere?

 

Credo che tu conosca già la risposta.

 

Ricorda sempre il famoso detto che recita: “fatta la legge, trovato l’inganno”.

 

Vediamo dunque a cosa puoi andare incontro se decidi di disdire il contratto con il tuo operatore telefonico.

 

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Perché interrompere un contratto prima della scadenza?

 

La scelta di interrompere un contratto telefonico prima della scadenza è imputabile a motivazioni differenti, ma tutte ugualmente valide.

 

Spesso accade che il servizio risulti decisamente al di sotto delle aspettative, e avere un servizio mediocre o addirittura scadente crea non poche difficoltà al proprio business.

 

Un servizio che non funziona al 100% comporta:

 

  • Perdite di tempo
  • Perdite di clienti
  • Perdite di denaro

 

Ciò ti danneggia in maniera consistente e continuativa nel corso del tempo.

Pensaci: se il tuo volume di affari è in crescita e l’operatore telefonico che hai scelto ti impedisce di gestirlo al meglio, ti trovi di fronte a una situazione estremamente delicata.

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Un altro problema spesso riscontrabile ha poi a che fare con il servizio clienti: capita molto più frequentemente del previsto che non sia così veloce, efficiente e disponibile come ti avevano promesso…

 

Quindi, sommando difficoltà su difficoltà, hai due strade davanti a te:

 

  • Continuare a sopportare la situazione
  • Chiudere il contratto prima della scadenza

 

E visti tutti i disagi a cui sei andato incontro, decidi di optare – nella maggior parte dei casi –  per la seconda scelta.

 

Ho deciso di interrompere il servizio: a cosa vado incontro?

 

Quando decidi che ne hai abbastanza di difetti, servizio intermittente, assistenza inesistente e bollette in costante incremento (sebbene il contratto non sembrasse nemmeno prevedere una possibilità simile), opti per interrompere il rapporto con il tuo operatore telefonico.

 

Ma recedere da un contratto prima della scadenza potrebbe non essere così semplice come si pensa.

 

In realtà è assolutamente un inferno, ma… prima di analizzare l’odissea legata al cambio operatore, vorrei parlarti di tutte le penali connesse alla disattivazione del tuo servizio.

 

Esistono e non puoi ignorarle.

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Interrompere l’erogazione di un servizio di telefonia per passare da un operatore a un altro comporta dei costi che tutti, anche da privati, abbiamo dovuto sostenere almeno una volta nella vita.

 

Quando scegli consapevolmente di recedere da un contratto, sebbene la legge Bersani sia chiara riguardo alle penali da rescissione contrattuale prematura, devi anche sapere che vi sono degli stratagemmi che hanno permesso agli operatori telefonici di aggirare il problema.

 

Qual è la soluzione più facile per le compagnie telefoniche?

 

Giustificare determinati costi!

 

Penali, vincoli, costi di disattivazione: cosa devo pagare?

 

Se la legge Bersani vieta i costi di dismissione non giustificati non è detto che gli operatori non possano inserire costi giustificati.

 

Infatti, per fare in modo che recedere dal contratto sia più complesso per il cliente, ci sono tre tipi di costi che una compagnia potrebbe metterti di fronte nel momento in cui decidi di voler cambiare operatore:

 

  1. Costi di disattivazione
  2. Penali sui servizi aggiuntivi
  3. Costo rateizzato di apparecchiature

 

Ciascun elemento di questo elenco rappresenta un costo giustificato: vi è quello legato alla disattivazione del contratto o al recesso, quello legato alla presenza di servizi aggiuntivi e quello relativo ai prodotti inclusi nelle offerte che sottoscriviamo e che paghiamo a rate.

 

Analizzando nel dettaglio ciascuno dei tre punti scoprirai insieme noi a quanto potrebbe ammontare la cifra da pagare e, soprattutto, se ne valga davvero la pena.

 

1 - Costi di disattivazione

 

Il costo di disattivazione è il prezzo da pagare nel caso in cui tu decida di interrompere il tuo accordo con l’operatore prima della sua naturale scadenza.

 

Molte compagnie pongono come vincolo di durata minima un periodo di 24 mesi: se prima dei due anni decidi di tirarti indietro e disdire il contratto, potresti trovarti a pagare una penale che va da poche decine fino a un centinaio di euro (e oltre).

 

È un costo giustificato e indicato – più o meno – a chiare lettere nei documenti che hai firmato.

 

Le compagnie telefoniche puntano molto sul fatto che il cliente non badi alle clausole scritte in piccolo in calce al contratto ed è proprio grazie a ciò che riescono a spillargli più denaro.

 

Pronto a scoprire le altre due clausole?

 

2 - Penali sui servizi aggiuntivi

 

Ti presento il primo dei costi più “subdoli” legati alla disattivazione di un contratto telefonico prima della sua scadenza: le penali legate ai servizi aggiuntivi.

 

Di cosa si tratta?

 

I servizi aggiuntivi sono tutti quegli extra “inclusi” nel tuo contratto che ti danno l’idea di star sottoscrivendo un’offerta super speciale dal valore molto alto.

 

Tra gli esempi di servizi aggiuntivi più comuni vi sono:

 

  • Servizi di cloud storage
  • Segreteria telefonica con funzionalità avanzate
  • Servizio di hosting
  • Suite di produttività aziendale
  • E tanti altri…

 

Per ciascun servizio extra attivato vi sono dei costi: se decidi di interrompere il contratto con l’operatore prima del tempo, potresti ritrovare in bolletta tutti i costi attribuiti a ciascun servizio e sarai obbligato a pagarli.

 

3 - Costi rateizzati di apparecchiature

 

Ed eccoci arrivati al gran finale: i costi legati ad apparecchiature fornite con il contratto.

 

In questo caso hai due principali opzioni:

 

  1. Pagare subito e tenere il dispositivo
  2. Restituire il dispositivo (e perdere anche il denaro che hai speso in bolletta per pagarlo)

Approfondiamo meglio la questione.

Come abbiamo detto, ci sono servizi o prodotti che possono essere inclusi nel tuo contratto o abbonamento, fra cui ad esempio smartphone o modem. Le formule in genere sono le seguenti:

 

  • Pagamento rateizzato di un tot/euro al mese
  • Quota iniziale più alta e paghi il resto in bolletta
  • Pagamento rateale e riscatto finale
  • Comodato d’uso (con restituzione a fine contratto)

 

In qualsiasi casistica rientri il tuo contratto sappi che se interrompi il servizio prima della scadenza contrattuale dovrai pagare.

 

Uno dei problemi più comuni che puoi trovarti ad affrontare è dato proprio dal non sapere che devi restituire il modem o lo smartphone a fine contratto: è molto probabile che nessuno te lo spieghi, né in fase di sottoscrizione, né in fase di rescissione.

 

Se non leggi con attenzione tutte le clausole prima di sottoscrivere l’accordo, nel momento in cui affronterai la trafila burocratica per l’interruzione del servizio avrai in bolletta quote esorbitanti da pagare.

 

È frequente, fra l’altro, che tali quote siano decisamente più alte dell’effettivo valore di ciò che hai acquistato (e anche già in parte pagato, nel caso di una rateizzazione).

 

Per sintetizzare: da un’offerta conveniente, con tanto di servizi e dispositivi extra, ti ritrovi con un pugno di mosche e svariati euro in meno nel portafoglio.

Preoccupato? Tranquillo, ti aiutiamo noi!

Il contrattacco Voxloud: scopri cosa abbiamo in serbo per te (se vuoi cambiare il tuo operatore telefonico)

 

Dopo aver esaminato insieme i possibili tranelli in cui potresti cadere e a cui sei costretto a porre rimedio pagando consistenti somme di denaro, è arrivato il momento di mostrarti come vogliamo contrattaccare noi di Voxloud.

 

Abbiamo deciso di creare un’offerta rivolta proprio a chi decide di cambiare operatore.

 

Sì. Abbiamo pensato a tutti gli imprenditori stanchi di avere a che fare con un’assistenza tecnica incompetente, un servizio clienti che non è in grado di rispondere nemmeno alle richieste più semplici e bollette che lievitano come il pane fatto in casa.

 

La nostra nuova offerta ti libera dalle catene delle penali… e sai perché?

 

Semplice: PENSIAMO NOI A TUTTO.

 

Vogliamo darti un incentivo a migliorare la tua comunicazione aziendale e liberarti dalla gabbia dei grandi operatori telefonici, rubando loro le chiavi delle manette che ti hanno messo ai polsi.

 

Scegliendo Voxloud non avrai più alcun problema legato all’assistenza, alle bollette, ai costi nascosti: siamo trasparenti, ti diciamo subito cosa devi pagare e perché.

 

E soprattutto, ti liberiamo dalle catene di un operatore telefonico che non vale ciò che stai pagando.

 

Hai capito bene.

 

Paghiamo noi le tue penali, cosicché tu possa essere finalmente libero di scegliere un servizio davvero adatto a te, alle tue esigenze, al tuo business.

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Buon cambio operatore,

 

Leonardo Coppola di Voxloud